Le tavole Ristoranti

Il ragù fuori casa

Ragù, genovese sono cose sacre a Napoli che vanno mangiate a casa.
E perché vanno mangiate a casa? Perché nella maggior parte dei casi se servite al ristorante deludono. Persino quando il ristorante è in realtà una piccola trattoria casereccia.

Il segreto, si sa, sono le cotture lunghissime e lente, spesso trascurate, nella ristorazione. E perciò il ragù finisce per essere solo una salsa di pomodoro con la carne, innocua e priva della giusta grinta, e la genovese arriva pallida, nemmeno vicina a quel colore bruno intenso che aveva la genovese di nonna, la mia nonna, carica, intensa, combattiva.
Però stavolta ho trovato un ragù-ragù fuori casa.
Il posto – una piccola trattoria in pieno centro storico, alle spalle dell’Università, affollata di docenti e studenti – si chiama Tandem. Il menù vede il ragù prevalere, anche se fa concessioni a piatti vegetariani.
Ziti col ragù, vermicelli col ragù. Manfredi con ricotta e ragù (un superclassico sempre apprezzabile). Scodelle di ragù in cui intingere il pane, anche.
Per la verità, gli ziti col ragù sono essi stessi una scodella in cui intingere il pane: il sugo è abbondantissimo e ci sono anche pezzetti di carne.
Il ragù è deciso, scuro, battagliero. Come deve essere.
Degli altri piatti non so dire, non ne ho assaggiati.
Così come nulla so dire degli altri tre locali che fanno parte del progetto Tandem: un wine bar, una steak house (che offre anche la genovese), un “Tandem d’asporto”.
Ma Tandem, quello del ragù, in via Paladino, è una buona soluzione per le voglie di ragù quando si è fuori casa.

Un solo appunto: il locale è semplice ma grazioso. Non è furbo guastarne la piacevolezza tenendo un telo macchiato a coprire qualcosa proprio accanto all’ingresso, e non fa una bella impressione.

Tandem
Via Paladino 51, Napoli
tel. 081 19002468

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Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

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