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Cinque chilometri di gusto in Sorrentina

Non vi è persona, nativa della Campania e di età non verdissima, che non coltivi un tenero ricordo di infanzia riguardo a quel tratto di strada statale Sorrentina che oggi si percorre solo evitando di imboccare la galleria recentemente aperta ma che, un tempo, era l’unica via per raggiungere Meta, Piano, Sant’Agnello, Sorrento.
Io, che l’età verde ce l’ho alle spalle, ricordo le gite, rare, e l’entusiasmo che mi pervadeva quando vedevo stagliarsi sullo sfondo del cielo azzurro le due palme abbarbicate a uno scoglio che contrassegnano il Bikini, complesso turistico con stabilimento balneare e un ottimo ristorante.
All’epoca – siate indulgenti, avrò avuto sei o sette anni – quello scoglio io lo chiamavo atollo (avevo un po’ di confusione in testa indotta dalla lettura dei fumetti di Paperino) ed ero fermamente convinta che le palme in questione fossero vere. Solo in età più adulta ho scoperto che si trattava di piante artificiali che venivano e vengono collocate sullo scoglio all’apertura della stagione e poi rimosse alla fine, provando la stessa brutale delusione che provoca la notizia dell’inesistenza della Befana: le mie gite erano sempre estive, perciò mai mi capitava di passare di là in assenza delle palme; il resto lo faceva l’innocenza; e la sola volta che mi accadde di non vedere i due mitici alberi pensai che una mareggiata li avesse spazzati via.
Oggi mi conforta ancora vedere le palme in mezzo al mare e mi fa sorridere il ricordo; in più, significano per me un posto accogliente dal panorama incantevole in cui si mangia bene di fronte alla curva gentile della costa e al Vesuvio, la “casa” della ospitale famiglia Scarselli, una delle sedi storiche di Festa a Vico e, in poche parole, una specie di piccolo paradiso del gusto valorizzato dal paesaggio.

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Al Bikini cucina Mimmo De Simone, cuoco perspicace, provetto e senza grilli, che si avvale di materie di prim’ordine per trarne combinazioni talvolta originali, talvolta più tradizionali ma sempre dotate di personalità. Che si opti per piatti di mare freschi e “pensati” o per un classico ragù alla maniera di Riccardo Scarselli (versione diversa dalla tradizionale partenopea ma squisita, da qualche tempo commercializzata anche in barattolo), non si resterà delusi, e in un luogo che potrebbe puntare tutto unicamente sulla posizione, in grado di far digerire una cucina più arrangiata a qualsiasi turista, non è scontato. Da segnalare la presenza frequente in menu di ingredienti marini non così comuni sulle tavole dei ristoranti, come sconcigli e carnummole (limoni di mare), che dice tutto del rapporto carnale tra il Bikini e il mare.

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A due chilometri e mezzo, nel centro di Vico Equense, troneggia un altro tempio carico di ricordi d’infanzia. Tappa fissa di ogni escursione in penisola Sorrentina, la Cremeria Gabriele è, storicamente, IL gelato. Nel cono, nella coppetta o in una succulenta brioche, accompagnato da fragoline del Faito allo champagne, da amarene o sormontato da un bel fiocco di panna montata freschissima, ha la solida reputazione di un’istituzione da decenni.
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Se si è in zona, non andarci è cosa che genera sensi di colpa e amari rimpianti. E la tristezza di trovarlo chiuso nelle ore postprandiali, tra le 14 e le 16, può essere avvilente, perciò occhio all’orologio. Gabriele vanta anche un banco formaggi e latticini di tutto rispetto.
Senza inseguire l’eccentricità, propone nuovi gusti di gelato periodicamente. Ma il suo – ormai classico – ricotta e fichi caramellati resta una delizia da non farsi sfuggire.

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Ancora 2,7 chilometri per raggiungere La Tradizione e caricare l’auto, prima di rientrare, di ogni immaginabile squisitezza, che si tratti di formaggi o di salumi, di carni, di conserve, di condimenti o di vini. Anche solo nominare questo celeberrimo tempio dei sapori, frequentato da chef di vaglia e da semplici buongustai, sembra un pleonasmo, parlando di gastronomia di qualità: ridondante e non necessario, come spiegare a un giardiniere che le piante vanno innaffiate.  Annamaria e Salvatore vi faranno assaggiare cose di cui non supponevate l’esistenza o prodotti della tradizione campana nella loro più alta espressione, perciò può essere una buona idea fermarsi da loro per un aperitivo o anche accomodarsi ad uno dei tavoli per uno spuntino o un pranzo veloce a base, ovviamente, degli strepitosi prodotti da loro selezionati per la vendita in negozio.

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Nessun languore vi sorprenderà sulla via del ritorno. E, se dovesse, non avrete che da aprire il bagagliaio e afferrare in mezzo al bottino de La Tradizione il babà salato senza il quale è vietato dal buonsenso, se non dalla legge, lasciare il locale di Annamaria e Salvatore.

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Il Bikini – S.S. Sorrentina 145 KM 13.900
80069 Vico Equense (NA)
tel. 0818015555 email. info@ilbikini.com

Cremeria Gabriele – Corso Umberto I, 8 – Vico Equense (NA)
tel. 081 879 8744

La Tradizione – Via R. Bosco, 969 – 80069  Vico Equense (NA)
Tel. 081 802 8437 – info@latradizione.com

L'elenco dei ristoranti preferiti di Campania Ferax

Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

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