Friggitorie e cibo da strada Le tavole

La Masardona (cose inutili da dire)

Ho sempre pensato che parlare della Masardona, persino solo nominarla, fosse inutile. Pleonastico. E che nessuno, almeno a Napoli, almeno in Campania, avesse bisogno di lumi al riguardo.

Poi, qualche giorno fa, ho ascoltato per caso una conversazione al tavolo di un ristorante.
“E una buona pizza fritta dove si può mangiare?”
“Alla pizzeria… , o da…” (sostituite pure i puntini sospensivi con nomi a piacere).
Insomma, nella lista niente Masardona. E ho sentito il dovere morale di intervenire, aggiungendola a quell’elenco lacunoso.

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Perciò, non tedierò nessuno col dire cose che l’intero web gastronomico ha scritto e riscritto.
Mi limiterò a segnalare, per i pochi non consapevoli, che La Masardona è una friggitoria storica specializzata in pizza fritta, che quest’ultima è davvero un boccone di paradiso, croccante, asciutta, non “panosa”, gravida di bollente ripieno, leggera. Sì, leggera, nonostante i circoli, la ricotta, il fior di latte del ripieno classico. Leggera al punto che ne mangeresti anche due, se a frenarti non fosse quel pudore che ti assale sempre, traditore, quando la goduria supera i limiti del ragionevole.

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E aggiungerò soltanto che se la pizza fritta, a Napoli,  non è mai passata di moda, adesso è protagonista di un ritorno alla grande: Enzo Coccia sta aprendo un punto vendita accanto alla sede principale de La Notizia; Gino Sorbillo ha aperto nel centro storico due sedi della sua Antica pizza fritta da zia Esterina ed è sul punto di aprire la terza, al Vomero.
Vale la pena di assaggiarle tutte, le pizze fritte dei maestri.

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Senza però mancare di far visita alla Masardona. Perché bisogna farsi una cultura. Completa.
Che scegliate la versione tonda o il battilocchio, vi resterà la voglia di replicare.
La spiegazione del nome “Masardona” potete leggerla nel cartello esposto nella friggitoria:

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La Masardona
Via Giulio Cesare Capaccio, 27, 80142 Napoli
Telefono: 081 281057

 

L'elenco dei ristoranti preferiti di Campania Ferax

Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

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