Il nome è insolito, il dolce a cui è stato attribuito è un’icona. Entri da Scaturchio e senti articolare con tutti gli accenti del mondo “Ministeriale”, perché non c’è guida di Napoli, in qualunque lingua, che non lo citi come una delle cose da mangiare in città.
La storia è talmente nota da non aver bisogno di essere ripetuta, ma la racconto ugualmente.
I primi anni del ‘900. Un uomo, Francesco Scaturchio, perde la testa per un’artista del café chantant, Anna Fougez, che a dire il vero è pugliese e si chiama Maria Annina Laganà Pappacena.
Siamo al topos. Certo, a invaghirsi perdutamente di sciantose o ballerine di norma è un qualche aristocratico più o meno spiantato, e in tal caso ricolma la donna di fiori e gioielli, magari finendo in bolletta, se non lo era già prima.
Invece nel caso nostro trattasi di pasticciere anzi, nemmeno, perché di lui Mario Scaturchio raccontò che alla pasticceria si fosse dedicato assai poco. Ma alla bella Anna dedicò un dolce di sua creazione; qualcuno narra che sia stata lei a chiederglielo, quasi a voler mettere alla prova la sua devozione (sono tiranne e civette, questa sciantose).
Ed eccolo, questo bel medaglione di cioccolato fondente ripieno di una crema molto morbida, profumata di liquore, che si dice contenga nocciole, si dice contenga ricotta, no, latte, ma vallo a sapere: la ricetta, nemmeno a dirlo, è segreta e custodita con riserbo assoluto da un secolo, anno più anno meno.
Comunque, il dolce fu gradito, non solo alla Fougez, e gli Scaturchio si misero in testa l’ambiziosa idea di farlo arrivare sulle mense “alte” e diventare fornitori di casa reale.
Ci sarebbero riusciti, ma non senza una trafila talmente lunga e sfiancante, di burocrate in burocrate, di ministero in ministero, da far decidere loro di battezzare il dolce “Ministeriale”, appunto.
Oggi il ministeriale è prodotto ancora con la stessa ricetta, brevettata ed esclusiva, è sempre amato, è venduto in formato normale o mignon. Si conserva per diversi mesi, perciò la ditta effettua spedizioni ovunque vogliate.
Pasticceria Giovanni Scaturchio
Piazza San Domenico Maggiore 19, Napoli
tel: 081 551.70.31
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