Dolcezze Pasticcerie Storia gastronomica Varie

Il Ministeriale di Scaturchio

Il nome è insolito, il dolce a cui è stato attribuito è un’icona.  Entri da Scaturchio e senti articolare con tutti gli accenti del mondo “Ministeriale”, perché non c’è guida di Napoli, in qualunque lingua, che non lo citi come una delle cose da mangiare in città.

La storia è talmente nota da non aver bisogno di essere ripetuta, ma la racconto ugualmente.
I primi anni del ‘900. Un uomo, Francesco Scaturchio, perde la testa per un’artista del café chantant, Anna Fougez, che a dire il vero è pugliese e si chiama Maria Annina Laganà Pappacena.
Siamo al topos. Certo, a invaghirsi perdutamente di sciantose o ballerine di norma è un qualche aristocratico più o meno spiantato, e in tal caso ricolma la donna di fiori e gioielli, magari finendo in bolletta, se non lo era già prima.

IMG_5655

Invece nel caso nostro trattasi di pasticciere anzi, nemmeno, perché  di lui Mario Scaturchio raccontò che alla pasticceria si fosse dedicato assai poco. Ma alla bella Anna dedicò un dolce di sua creazione; qualcuno narra che sia stata lei a chiederglielo, quasi a voler mettere alla prova la sua devozione (sono tiranne e civette, questa sciantose).
Ed eccolo, questo bel medaglione di cioccolato fondente ripieno di una crema molto morbida, profumata di liquore, che si dice contenga nocciole, si dice contenga ricotta, no, latte, ma vallo a sapere: la ricetta, nemmeno a dirlo, è segreta e custodita con riserbo assoluto da un secolo, anno più anno meno.

Comunque, il dolce fu gradito, non solo alla Fougez, e gli Scaturchio si misero in testa l’ambiziosa idea di farlo arrivare sulle mense “alte” e diventare fornitori di casa reale.

IMG_5658

Ci sarebbero riusciti, ma non senza una trafila talmente lunga e sfiancante, di burocrate in burocrate, di ministero in ministero, da far decidere loro di battezzare il dolce “Ministeriale”, appunto.
Oggi il ministeriale è prodotto ancora con la stessa ricetta, brevettata ed esclusiva, è sempre amato, è venduto in formato normale o mignon. Si conserva per diversi mesi, perciò la ditta effettua spedizioni ovunque vogliate.

Senza titolo

Pasticceria Giovanni Scaturchio
Piazza San Domenico Maggiore 19, Napoli
tel: 081 551.70.31
info@scaturchio.it

Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

Lascia un commento