Prodotti, produttori

L’Arcangelo. L’olio d’oro della Penisola Sorrentina

Crescono gli olivi e crescono aranci e limoni, gli uni accanto agli altri, sulle colline che sovrastano Vico Equense. In questa primavera precoce già esplodono i colori, anche se la giornata non è delle più belle; mi stupisco sempre, quando mi inoltro per queste ardue stradine, così strette, così in pendenza, di quanto sia fertile e bellissima questa terra.
Mi stupisco ancora di più del fatto che tanti uliveti se ne stiano abbandonati, incolti, con tutta la loro ricchezza inutilizzata, in una regione in cui il lavoro è scarso ma si fa ancora fatica a capire che forse il futuro migliore si nasconde nel passato, in ciò che qui c’è stato sempre e che oggi sembra più promettente che mai.

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Me li mostrano, quegli ulivi lasciati a se stessi, aggrappati ai pendii che scivolano verso il mare, Costantino e Rosa Russo, che del frutto dell’Olea europaea hanno fatto invece lavoro e passione. Nel ’99 hanno cominciato a gestire l’oliveto ereditato dai nonni, scegliendo fin dall’inizio di intraprendere il percorso forse meno facile ma più fecondo, quello che va nella direzione dell’altissima qualità e che richiede studio, volontà di imparare, di sperimentare.

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Col tempo altri uliveti si sono aggiunti, recuperati, appunto, dall’abbandono: diverse esposizioni, rese e qualità differenti; la produzione si è diversificata, le tipologie di olio sono aumentate, ma ancora oggi nell’azienda dei Russo, L’Arcangelo, le bottiglie (da 250 o 500 ml) si possono contare senza troppa difficoltà, a garanzia di un livello di eccellenza che molto raramente può convivere con i grandi numeri; non per nulla nel piccolo laboratorio è la famiglia ad incollare le etichette, una per una, e a preparare le scatole per la spedizione.

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Il grande uliveto – 520 piante – che digrada verso Vico Equense

Il metodo di coltivazione è la lotta integrata. La raccolta delle olive è manuale e la molitura avviene la sera stessa, entro 12 ore. Per scelta, l’olio non viene filtrato ma fatto decantare naturalmente per preservarne tutti gli aromi, poi viene sottoposto ad un panel test per deciderne la destinazione in base alle caratteristiche organolettiche.
I primi riconoscimenti e apprezzamenti sono arrivati già nel 2000. L’Arcangelo DOP Penisola Sorrentina, il primo olio prodotto dall’azienda, si è fatto una buona reputazione in pochissimo tempo: da sole olive di varietà Minucciola, in maturazione precoce, oggi ne vengono prodotti all’incirca 10 quintali l’anno.

L'arcangelo olio
A seguire sono nati l’olio extravergine d’oliva L’Arcangelo, e poi Crescimi, un olio pensato per lo svezzamento, da olive più mature e quindi di gusto più dolce, ricco di vitamina E, con cui è stato allevato uno dei piccoli della famiglia, Andrea, che è anche l’autore dell’etichetta, in cui ha raffigurato il nonno Arcangelo occupato nella raccolta. Crescimi ha fatto guadagnare a Rosa Russo il premio De@Terra per l’imprenditoria femminile nel 2006. È una chicca e quasi un gioco: se ne producono soltanto un centinaio di bottiglie.

Un olivo plurisecolare

Un olivo plurisecolare

Il gioiello della Corona, però, è arrivato dopo una lunga ricerca e sperimentazione, e non per niente si chiama Eccolo! – in casa Russo, l’avrete capito, piace che gli oli abbiano nomi propri, e che quei nomi vogliano dire qualcosa -: un extravergine di raro pregio e di grande equilibrio, elegante, non aggressivo e con una piacevole piccantezza finale, ricco di sentori erbacei. È un monocultivar di oliva Itrana Gentile raccolta ad uno stadio molto precoce di maturazione, commercializzato in sole bottiglie da 250 ml, circa 400 all’anno. Da tenere in dispensa per usi speciali, perché qualche goccia a crudo può davvero fare la differenza, in un piatto.

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L’ultimo nato si chiama Babbo: è l’olio destinato ad un mercato più ampio, il prodotto in cui l’alta qualità si concilia con un prezzo più accessibile, e il nome contiene una dedica ad Antonio, suocero di Costantino, e un richiamo alla Toscana.

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Costantino e Rosa Russo

Gli oli de L’Arcangelo si trovano in alcune botteghe selezionate, quando disponibili, ma per informazioni più precise meglio rivolgersi direttamente all’azienda (Eccolo! reca sul retro dell’etichetta nome e cognome della persona a cui la bottiglia è destinata, addirittura. Sono tra i fortunati possessori di una bottiglia personalizzata e, no: non è oggetto di scambi o transazioni di qualche genere, inutile chiedere :)).
Può essere anche un’occasione per andare ad ammirare il magnifico oliveto che digrada verso Vico Equense, fitto, denso, in parte a terrazze con muretti a secco: uno di quei luoghi incantati in cui si potrebbe decidere di restare a far nulla per anni, guardando maturare le olive e crescere le verdure del piccolo orto che Rosa semina all’ombra degli ulivi, tra una pianta e l’altra, e che porta, una domenica al mese, al Mercato della Terra della Costiera Sorrentina.

Il grande uliveto che dà su Vico Equense

Il grande uliveto che dà su Vico Equense

L’Arcangelo
E-mail: info@larcangelo.it
Telefono: 081 8028404
Piazza Montechiaro, 18
Vico Equense (NA)
Italia

Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

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