Prodotti, produttori

Il latte in fiore di Benedetto De Gregorio

Arrivare alla piazza di Schiazzano, piccola frazione collinare di Massa Lubrense, non è particolarmente difficile. La parte complicata viene dopo, se ci si vuole inoltrare per le sue vie che per le ridottissime dimensioni fanno impallidire certi vicoletti di Procida. Poi sopraggiunge Benedetto De Gregorio alla guida di un’Ape e ci prende a bordo, conducendoci con incredibile disinvoltura lungo budelli con curve a gomito dove penseremmo di non riuscire a passare nemmeno a piedi (e la linea non invidiabile c’entra poco); senza di lui non arriveremmo mai al Turuziello, la piccola azienda agricola in cui la sua famiglia produce latticini e formaggi da tre generazioni, per pochi fortunati.

Benedetto De Gregorio durante una dimostrazione di filatura e formatura del fior di latte

Benedetto De Gregorio durante una dimostrazione di filatura e formatura del fior di latte

52 mucche di razze miste (Jersey, agerolese, frisona, pezzata antica) per circa 360 litri di latte al giorno; due mungiture quotidiane e una cinquantina di chili di formaggi prodotti ogni giorno: il fior di latte, il caciocavallo, le caciottine, la ricotta, la provola affumicata a legna, il Provolone del Monaco DOP, di cui Benedetto, tra i fondatori del Consorzio di Tutela, è uno degli otto produttori rimasti degli iniziali quindici. I resistenti, diciamo. Del Provolone del Monaco, dal rigoroso disciplinare che prevede, tra l’altro, una percentuale minima del 20% di latte di razza agerolese, i De Gregorio producono mediamente 260-270 esemplari l’anno; talvolta arrivano a 400, stagionati fino a 12-13 mesi.

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Il latte utilizzato è solo quello degli animali allevati in azienda, alimentati con cereali e legumi misti (orzo, granone, favino, soia, crusca, semi di lino, tutti non OGM).

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La produzione è piccola, realizzata completamente in famiglia in ogni sua fase e non commercializzata nei negozi: la maggior parte è destinata ai grandi ristoranti della Costiera Sorrentina (come il Don Alfonso, per citarne solo uno), il resto, su prenotazione, ai clienti affezionati, a cui viene consegnato giornalmente. Pochi fortunati, appunto.
Oggi in azienda si producono anche olio e limoni, e le bucce profumatissime di questi ultimi finiscono anche in un olio aromatizzato e nei piccoli bocconcini di mozzarella al limone.

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Benedetto, sorriso coinvolgente e passione che si vede, dal 2011 si è inventato, insieme con alcuni amici del suo piccolo paese, il tour enogastronomico “Schiazzano e tradizioni”: turisti stranieri (e pochissimi italiani) saltano a bordo dell’Ape e via a degustare marmellate di agrumi, limoncello, olio, formaggi e ad assistere alla lavorazione dei latticini, per poi concludere l’esperienza nel ristorante Da Francesco, in piazza, imparando a preparare la pizza e pranzando insieme.

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Un modo come un altro per portare la gente in quest’angolo di costiera poco conosciuto e poco accessibile che custodisce i tanti tesori che potrebbero farne la fortuna. Perché a far le cose per bene e a lavorare senza i grandi numeri non ci si arricchisce di certo, ma lamentarsi soltanto serve a poco, e talvolta un pizzico di fantasia e di spirito di iniziativa aiutano ad arrotondare gli introiti diffondendo anche quel po’ di conoscenza che non fa mai male.
Agli affascinati visitatori, Benedetto mostra la lavorazione dei latticini e le tante forme che tradizionalmente assumono, alcune delle quali del tutto dimenticate, come quella a fiore (da cui il nome fior di latte) che francamente non avevo mai visto nella vita, pur consumando latticini fin dai giorni della mia prima dentizione. È proprio vero che c’è sempre da imparare.

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Se volete assaggiare quel fior di latte che, in qualsiasi forma, è tra i più buoni che abbia mai mangiato, o quella ricotta che ha una freschezza di latte davvero rara e delicata, fate una telefonata a Benedetto per farveli consegnare quando siete in zona, o aggregatevi a un tour, pure se siete campani autoctoni e convinti di sapere tutto della vostra regione. Scommetto che scoprirete di ignorare ancora tante cose, come me.

La nuova generazione del Turuziello

La nuova generazione del Turuziello

Il Turuziello
Azienda Agrituristica di Benedetto De Gregorio
Va Turiello 5, Schiazzano – 80061 Massa Lubrense (NA)
tel.: 081 8081823
info@agriturismoturuziello.com

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Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

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